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Settimana Internazionale di preghiera | GIORNO 3

mar 14 gen

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Casa o Chiese aderenti

Unisciti alla Settimana Internazionale di Preghiera, dal 12 al 19 gennaio. Preghiamo insieme per la Chiesa, la società e il mondo, ispirati dal tema "Combattere strenuamente per la fede". Momenti comunitari e personali per iniziare l'anno con unità, amore e fedeltà al Vangelo. Ti aspettiamo!

Settimana Internazionale di preghiera | GIORNO 3
Settimana Internazionale di preghiera | GIORNO 3

Orario & Sede

4 altre date

14 gen 2025, 00:00 – 23:59

Casa o Chiese aderenti

Info sull'evento

GIORNO 3 - COMBATTERE PER LA FEDE UNA VOLTA TRASMESSA AI SANTI


"Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi della nostra comune salvezza, mi sono

trovato costretto a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata

trasmessa ai santi una volta per sempre." Giuda 3


Meditazione

In un’epoca di intensi conflitti, in cui l’orrore della guerra si ripresenta alle porte dell’Europa, non è facile meditare su un versetto che invita a combattere. Diviene, allora, necessario partire da una premessa che possa guidarci nella meditazione di questo passaggio per coglierne i principi essenziali.

Giuda non esorta i credenti a combattere contro qualcuno, ma a combattere per qualcosa. Questa sottile, ma fondamentale differenza dovrebbe metterci al riparo da ogni deviazione fondamentalista e intollerante che degenera, inesorabilmente, in conflitto.

Riferendoci alla metafora atletica, piuttosto che a quella militare, siamo esortati a fare del nostro meglio, a essere pronti a misurarci con altri pubblicamente e a “correre con perseveranza la gara che ci è posta davanti”, come direbbe lo scrittore di Ebrei. È una competizione per la quale ogni credente deve essere pronto, che pone dinanzi a tutti noi la responsabilità di essere opportunamente preparati, di essere disposti a impegnarci seriamente quando se ne presenti l’occasione, a rendere una buona testimonianza nello spazio pubblico, piuttosto che nasconderci in ovili dai muri ben alti.

Ora consideriamo per cosa siamo incoraggiati a competere. Sebbene l’intenzione originale di Giuda fosse quella di produrre uno scritto più articolato sulla “comune salvezza”, l’urgenza delle circostanze lo portò a concentrare i suoi pensieri nei pochi versi che compongono questa lettera.

L’impressione è che, alla fine del periodo apostolico, si fosse consolidato un contenuto dottrinale condiviso dalle nascenti comunità cristiane sulla base della trasmissione orale e di alcuni documenti scritti che successivamente furono accolti nel canone del Nuovo Testamento.

La fede di cui si parla in questo versetto, dunque, non riguarda l’esperienza del singolo credente con Dio e la sua risposta all’offerta di grazia, ma gli insegnamenti fondamentali trasmessi dagli apostoli su Gesù e la sua opera di redenzione. Allora la “comune salvezza” è tale poiché accomuna tutti coloro che credono in Cristo: è per grazia mediante la fede (Efesini 2:8), senza distinzioni di etnia, genere e status sociale.

Tale salvezza non si espleta in una mera adesione intellettuale, ma ha conseguenze etiche e morali che coinvolgono l’intera esistenza del credente e della chiesa di Dio. Ecco perché Giuda deve mettere in guardia i suoi lettori (e noi tutti) da coloro che contraddicono l’opera della grazia con una condotta licenziosa e proclamano una teologia che non riconosce Gesù quale Signore e Salvatore, Figlio di Dio.

Potremmo, quindi, trovare nella dichiarazione paolina - “V'è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo” (Efesini 4:5) - un parametro per distinguere i falsi insegnamenti da disaccordi su questioni dottrinali secondarie.

Senza entrare in dettagli che saranno trattati nel seguito della lettera e di questo materiale, basta ricordare il pericolo di una “grazia a buon mercato” (Bonhoeffer).

I falsi insegnamenti pervertono il Vangelo e lo contraddicono con una condotta contraria alla sua essenza genuina. Piuttosto, siamo incoraggiati a fare buon uso della libertà che la nostra figliolanza divina ci garantisce, ad accogliere l’appello alla santità del cuore e della vita che si traduce in una testimonianza fedele di amorevole servizio.


Ringraziamento

Siamo grati per l’opera della grazia che ci libera dal peccato per vivere in novità di vita.

La testimonianza fedele di uomini e donne che attraverso i secoli si sono impegnati a trasmettere una fede radicata nelle Scritture.


Confessione

Chiediamo perdono per tutte le volte in cui ci siamo espressi con durezza, lasciando spazio all’intolleranza e alle incomprensioni.

Se abbiamo preferito la sicurezza delle nostre comunità alla sfida della testimonianza pubblica della nostra fede.


Richiesta

Preghiamo affinché: Possiamo ricevere il discernimento divino per distinguere tra gli insegnamenti genuini radicati nel Vangelo e le false dottrine che cercano di distorcere il messaggio di Cristo. Soccorrici Padre affinché ci impegniamo con sincerità nella vocazione che ci hai rivolto, per vivere la santità nella nostra vita quotidiana, come comunità che servano gli altri con amore e umiltà.


Rev. Dr. Matteo Ricciardi

AEI - Distretto Nord-Ovest

Pastore della Chiesa del Nazareno

Docente European Nazarene College

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