
Nel dibattito pubblico, il richiamo alla difesa dei "valori cristiani" viene spesso utilizzato come un baluardo contro il cambiamento, una bandiera sotto cui raccogliere consensi politici e/o culturali. Ma cosa significa davvero difendere i valori cristiani? Possiamo davvero pensare che questi si riducano a una questione di identità nazionale, di norme morali selettive o di appartenenza politica?
La Bibbia ci offre una prospettiva radicale: "La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo." (Giacomo 1:27) In altre parole, i veri valori cristiani non si misurano in slogan, ma nell'amore pratico verso il prossimo, nella giustizia sociale e nella santità personale. La fede cristiana non si difende erigendo muri, ma costruendo ponti di misericordia.
Quando la Politica Usa il Nome di Dio invano
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescente tendenza a identificare il cristianesimo con una certa agenda politica. Leader carismatici, sostenuti da alcuni ambienti religiosi, hanno legittimato politiche che escludono, che discriminano e che alimentano paura e divisione. Alcuni parlano di difendere la "cultura cristiana" mentre negano dignità e accoglienza a chi fugge dalla miseria e dalla violenza.
Questo atteggiamento, più che difendere il cristianesimo, lo tradisce. Il Vangelo non è mai stato una giustificazione per il dominio, per la discriminazione o per la sopraffazione. Anzi, ogniqualvolta la fede è stata usata per legittimare il potere oppressivo, la Chiesa ha perso la sua vocazione profetica.
Potenza e debolezza
Jürgen Moltmann, nella sua "Etica della Speranza", ci ricorda che l'autentica testimonianza cristiana non consiste nell'imporsi con la forza, ma nel servire con umiltà. Laddove il cristianesimo è stato trasformato in ideologia di potere, ha smarrito il volto del Cristo sofferente, il quale si è identificato non con i potenti, ma con gli ultimi.
Difendere i valori cristiani, quindi, significa abbracciare il modello di Cristo, che ha accolto il forestiero, guarito il malato, rimesso in piedi l'oppresso. Significa riconoscere che il regno di Dio non avanza con decreti politici o con nostalgie di un passato idealizzato, ma con atti concreti di amore e giustizia.
Un Cristianesimo che Cura
La Chiesa non è chiamata a difendere se stessa come un'istituzione di potere, ma a essere un rifugio per i deboli. Se la nostra "difesa dei valori cristiani" porta a chiudere le porte ai bisognosi, a rafforzare le disuguaglianze e a legittimare l'ingiustizia, allora non stiamo difendendo Cristo, ma solo un'illusione del cristianesimo.
Un vero cristiano non è colui che impone con la forza le proprie convinzioni, ma chi vive il Vangelo con radicalità. Chi lotta per la dignità di ogni essere umano, chi denuncia le ingiustizie, chi offre rifugio a chi è scartato, sta realmente difendendo i valori cristiani.
La vera domanda, dunque, non è come possiamo proteggere il cristianesimo da un mondo in cambiamento, ma come possiamo incarnarlo in un mondo che ha disperatamente bisogno della sua luce.
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